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Affitti per gli studenti: a Napoli zero soluzioni, prenda spunto dalle altre città italiane

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Schifone: «Servono incentivi per avvicinare domanda e offerta»

L’emergenza abitativa per gli studenti fuori sede è una realtà in molte città italiane, ma mentre Milano, Roma, Bologna, Padova e altre grandi e piccole città italiane hanno adottato misure concrete per incentivare gli affitti a canone concordato agli universitari, Napoli continua a non offrire alcun supporto ai proprietari e agli studenti.

Il risultato è un mercato immobiliare sbilanciato, in cui gli affitti per brevi periodi e le locazioni turistiche hanno la meglio, lasciando gli universitari in difficoltà e scoraggiando i proprietari dal mettere a disposizione i propri immobili. L’esperienza delle principali città con un numero elevato di universitari, come si apprende da un articolo de «il Sole24 ore», dimostra che con politiche mirate si possono ottenere risultati concreti.

Milano: incentivi fiscali e intermediazione pubblica

Nel capoluogo lombardo, il Comune ha attivato Milano Abitare, un’agenzia che facilita l’incontro tra domanda e offerta di affitti a prezzi calmierati, fornendo garanzie e incentivi ai proprietari. Grazie a questa iniziativa, nel 2024 il numero di contratti a canone concordato è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. Per chi aderisce, l’Imu è ridotta al 7,3 per mille, un risparmio significativo rispetto all’aliquota standard. Inoltre, grazie all’accordo territoriale del 2023, i proprietari possono ora affittare anche singole stanze con canone concordato, applicando tariffe fisse in base alla zona: si va dai 600 euro al mese nelle aree più centrali ai 400 euro in quelle più periferiche.

Roma: contributi diretti ai proprietari e piattaforma online

Nella Capitale, il Comune ha annunciato l’istituzione dell’Agenzia Sociale per l’Abitare (ASAb), un sistema che garantirà un doppio vantaggio: incentivi economici ai proprietari e un canale sicuro per trovare alloggi per gli studenti. Tra le misure previste: contributi economici diretti ai piccoli proprietari che affittano a canone concordato agli studenti selezionati dall’agenzia; stipula di protocolli d’intesa con i proprietari per incentivare la disponibilità di alloggi a prezzi calmierati; una piattaforma online per facilitare l’incontro tra domanda e offerta, riducendo la burocrazia e rendendo il sistema più trasparente.

Bologna: garanzie contro la morosità e incentivi economici

Bologna ha adottato un modello ancora più strutturato con la creazione della Fondazione Abitare Bologna, che offre due tipi di agevolazioni: garanzia contro la morosità per i proprietari fino a 12 mensilità, eliminando il rischio di mancato pagamento e canoni calmierati per gli studenti.

Padova e Parma: riduzione Imu e coabitazione intergenerazionale

Padova ha introdotto una forte agevolazione fiscale: l’Imu per chi affitta agli studenti è fissata al 10,2 per mille e può essere applicata anche alle singole stanze. Inoltre, ha avviato un progetto di coabitazione intergenerazionale, mettendo in contatto studenti con anziani soli, per favorire sia il risparmio economico che la socialità. A Parma, invece, il Comune ha destinato ben 174,8 milioni di euro a progetti di riqualificazione abitativa, con la creazione di nuovi studentati e l’implementazione del Programma “Fa’ la casa giusta!”, che prevede anche incentivi economici diretti per chi affitta a canone concordato.

Bari e Genova: agevolazioni Imu e canoni fissi

Anche Bari ha previsto un’Imu agevolata al 4 per mille, che scende al 3 per mille per chi affitta a studenti.

Napoli: una città ferma

Napoli ospita una delle università più grandi d’Italia, la Federico II, insieme ad altri prestigiosi atenei come l’Orientale e la Parthenope. Nonostante l’enorme numero di studenti fuori sede, il Comune non ha mai avviato una politica strutturata per favorire gli affitti agli universitari.

L’assenza di agevolazioni fiscali e di tutele per i proprietari ha portato molti di loro a lasciare gli immobili sfitti o a preferire gli affitti brevi turistici, più remunerativi e meno vincolanti. Il risultato è un mercato immobiliare ingessato, con prezzi inaccessibili per gli studenti e un’offerta sempre più ridotta. Se il Comune non interverrà con misure concrete, il problema è destinato a peggiorare, con sempre più giovani costretti a rinunciare a studiare a Napoli per mancanza di alloggi accessibili.

Federproprietà Napoli: «Il Comune segua l’esempio di Milano»

«Se il Comune di Napoli non sa da dove iniziare, può semplicemente guardare alle misure più efficaci adottate altrove. L’esempio di Milano dimostra che incentivare il canone concordato con una riduzione dell’Imu e strumenti di supporto ai proprietari porta risultati immediati: in un solo anno i contratti agevolati sono raddoppiati» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Se Palazzo San Giacomo adottasse un sistema simile, i proprietari sarebbero incentivati a rimettere sul mercato molti immobili oggi sfitti, ampliando l’offerta e calmierando i prezzi».

L’amministrazione comunale ha tutte le possibilità per introdurre misure di sostegno al mercato degli affitti per studenti. Le soluzioni adottate nelle altre città dimostrano che con incentivi fiscali, garanzie contro la morosità e agenzie pubbliche di intermediazione, è possibile riequilibrare il mercato e rendere più accessibili gli alloggi.

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