Si potrebbe abbassare, o azzerare, l’Imu per i contratti a canone concordato nelle zone colpite dal fenomeno
Negli ultimi anni il fenomeno dell’overtourism ha colpito duramente molte città italiane, trasformando i centri storici e alcuni quartieri in destinazioni turistiche affollate, spingendo i residenti a cercare rifugio in aree meno congestionate. Questo afflusso massiccio di persone ha avuto un impatto devastante sul mercato immobiliare, con conseguenze dirette sulla disponibilità di alloggi a lungo termine, ma anche sul tessuto economico di interi territori.
L’introduzione di misure mirate potrebbe rappresentare una soluzione efficace per avvicinare le esigenze dei piccoli proprietari a quelle dei conduttori. «Abbassare, se non addirittura eliminare, l’Imu (imposta municipale unica) per le case affittate con contratto a canone concordato nelle zone maggiormente colpite dal problema potrebbe essere la chiave di volta» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.
L’overtourism, l’alto costo della vita, l’alta imposizione fiscale, hanno portato molti piccoli proprietari immobiliari a preferire gli affitti turistici a breve termine tramite piattaforme on line, piuttosto che affittare a lungo termine a residenti o studenti universitari. Questo fenomeno ha ridotto drasticamente l’offerta per chi cerca una sistemazione stabile, causando un aumento esponenziale dei prezzi. Le città universitarie e le mete turistiche più ambite, come Napoli, Firenze, Venezia, Roma o perfino Sorrento e Capri, ne sono gli esempi più evidenti, con i conduttori che si trovano sempre più in difficoltà nel trovare un alloggio a prezzi accessibili.
L’abbassamento, o l’eliminazione, dell’IMU per le case affittate con contratto a canone concordato nelle zone più colpite dal fenomeno può rappresentare una misura efficace. Il contratto concordato, che prevede canoni di locazione calmierati, potrebbe diventare così una scelta economicamente vantaggiosa per i proprietari, grazie alla riduzione del carico fiscale. Tutto ciò porterebbe all’aumento dell’offerta a prezzi accessibili contribuendo a calmierare i prezzi.
Convivenza equilibrata tra residenti e turisti
«Incentivare gli affitti a lungo termine può contribuire a mantenere vivi i quartieri, preservando la loro identità e favorendo una convivenza equilibrata tra residenti e turisti. Attualmente, invece, assistiamo sempre più a una turistificazione di massa in alcuni quartieri, come ad esempio il centro storico di Napoli, con la conseguente cancellazione di intere categorie di commercianti non utili al turista. Una politica di questo tipo, invece, potrebbe promuovere una crescita sostenibile delle città, evitando lo spopolamento e garantendo una maggiore stabilità per gli abitanti del luogo» conclude Schifone.
Adottare questa misura significherebbe investire sul futuro delle città italiane, preservandone il tessuto sociale e garantendo che siano luoghi vivibili non solo per i turisti, ma anche per chi vi risiede o vi studia.