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In primo pianoAffitti brevi, nuove regole dall'Ue. Schifone: «Evitare gli eccessi»

Affitti brevi, nuove regole dall’Ue. Schifone: «Evitare gli eccessi»

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Affitti brevi, si rischia di passare dal far west alla paralisi

Gli affitti brevi ai fini turistici ancora una volta al centro dell’attenzione e dell’intervento delle istituzioni. Nei giorni scorsi il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato un nuovo regolamento relativo alla raccolta e alla condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi. Questo atto legislativo, secondo l’Ue, dovrebbe aumentare la trasparenza nel settore. Dopo questo via libera adesso, dopo la firma da parte della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, il provvedimento dovrà essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. E solo dopo 24 mesi ci sarà l’entrata in vigore.

Esprime qualche perplessità, non nel merito, ma nell’opportunità, il presidente di Federproprietà Napoli, Luciano Schifone. «Riuscire a gestire un settore come quello degli affitti brevi, è sempre una buona idea. Ma non vorremmo che dal far west degli anni scorsi, dove chiunque affittava il proprio appartamento semplicemente consegnando le chiavi, ora si arrivi addirittura all’opposto» afferma Schifone.

«Un’eccessiva regolamentazione, infatti, può provocare gravi danni all’economia italiana e al turismo che anche grazie agli affitti brevi ha avuto un boom notevole negli ultimi anni, creando un po’ di benessere per tanti piccoli proprietari immobiliari che hanno avuto la possibilità di mettere a reddito un loro cespite» sottolinea. «Ben venga la regolamentazione di ciò che fino a due anni fa era un “mondo inesplorato” ma attenzione a non eccedere altrimenti si rischia di consegnare il turismo alle multinazionali» conclude il presidente di Federproprietà Napoli.

Affitti brevi, le nuove norme

Da quando entreranno in vigore, le nuove norme, introdurranno obblighi di registrazione armonizzati per i locatori e le loro abitazioni destinate agli affitti brevi, compresa l’attribuzione di un numero di registrazione unico che dovrà essere indicato sui siti web corrispondenti e sulle piattaforme online. I locatori dovranno comunicare alcune informazioni (indirizzo, tipo di unità, numero di posti letto, l’identità del locatore se è persona fisica o giuridica) per ottenere questo numero di registrazione, che sarà necessario per prestare servizi di locazione di alloggi a breve termine.

Le piattaforme online dovranno fornire regolarmente, a un punto di ingresso digitale unico negli Stati membri, informazioni sulle attività di locazione dei loro locatori, il che dovrebbe aiutare le autorità competenti a produrre statistiche affidabili e ad adottare misure normative consapevoli. Inoltre, riferisce ilSole24ore, dovranno anche eseguire controlli a campione per «ridurre gli errori e le incoerenze» dei dati trasmessi dagli host; di fatto, le piattaforme avranno una responsabilità sulla veridicità dei dati trasmessi. Gli Stati membri avranno il potere di fissare le sanzioni applicabili, in modo da rendere più efficace e cogente la nuova norma.

Grazie a questo nuovo sistema, dovrebbe essere più facile, per le autorità competenti, l’incrocio dei dati con le informazioni trasmesse alle amministrazioni finanziarie grazie alla direttiva Dac7 che consente di tracciare le informazioni relative agli affitti messi online dai grandi portali di intermediazione. Una strategia che dovrebbe essere in grado di ridurre in maniera netta l’area del sommerso

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