spot_img
spot_img
In primo pianoMercato immobiliare ancora fermo, aumentano gli acquisti per investimento

Mercato immobiliare ancora fermo, aumentano gli acquisti per investimento

spot_imgspot_imgspot_imgspot_img
spot_img
spot_img

Schifone: «Costo dei mutui da abbattere. Puntare anche sul riutilizzo dei troppi ruderi»

Abbassare il costo del denaro e rivedere la normativa sui contratti di locazione e compravendita. Potrebbero essere queste le due chiavi per rilanciare il mercato immobiliare italiano che, anche nel 2023, è sostanzialmente fermo come rilevato dal report presentato dal Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali). L’anno scorso, certifica l’osservatorio della Federazione, si è registrato ancora un calo delle compravendite residenziali, ma sono in aumento gli acquisti di immobili per investimento, finalizzati a una rendita da locazione. Ancora una volta, quindi, il mattone si rivela la forma di investimento preferita dagli italiani.

Per i valori di mercato si è registrato un aumento medio di un +2% (2023 su 2022). Gli incrementi più elevati si sono registrati nei grandi centri urbani, dove la domanda supera di gran lunga l’offerta, con un picco fino a un +6%, nella città di Milano. Per l’uso diverso dall’abitativo sia l’andamento delle compravendite (negozi +0,2% uffici -0,2% capannoni +0,1%,) che dei prezzi (negozi -0,1%, uffici -0,2% e capannoni +0,3%) rimangono sostanzialmente sulla stessa linea del 2021 e 2022.

Si prevede, per il 2024, un andamento delle compravendite similare al 2023 con ulteriore aumento degli acquisti per investimento e una sostanziale stabilizzazione dei prezzi degli immobili (+3% solo nei grandi centri). Per le locazioni abitative si stima sia un incremento dei contratti +3% che un nuovo rialzo medio dei canoni di un +5%, mentre per l’uso diverso dall’abitativo (negozi, uffici e capannoni) si attende sia per le compravendite che per le locazioni una lieve crescita media dell’1% del numero delle transazioni, ma con una riduzione di un 2% sia dei prezzi che dei canoni.

Le proposte di Federproprietà Napoli

«Per rilanciare il mercato è fondamentale che la Bce cominci a rivedere la politica economica che nell’ultimo anno ha visto protagonista il costo del denaro, con continui rialzi, che ha portato all’aumento dei tassi d’interesse dei mutui, falcidiando i risparmi degli italiani, nel tentativo di contrastare l’inflazione. Dopo un periodo di sostanziale stasi, ora i vertici della Banca centrale europea dovrebbero invertire il trend e far iniziare la discesa» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.

«Il governo, inoltre, ha già annunciato un piano casa nazionale. In quest’ottica, oltre a costruire nuove abitazioni, si potrebbe pensare anche a rivedere le regole delle vendite e delle locazioni che ormai sono datate, magari semplificando gli iter e dando seguito a quanto previsto nella riforma del Fisco con l’applicazione della cedolare secca per gli affitti non commerciali e alleggerendo, per quanto possibile visto le difficoltà attuali, l’enorme peso fiscale che incide pesantemente sui piccoli proprietari immobiliari.

«Senza dimenticare – rileva Schifone – che nella nostra provincia, solo per fare un esempio ma è così in tutta Italia, esiste una buona fetta di immobili ormai in disuso e abbandonati da decenni, i cosiddetti ruderi. Sarebbe una buona iniziativa provare ad agevolare il loro recupero per creare nuove soluzioni abitative senza aumentare la quantità di cemento nelle nostre città».

Altre notizie