Approvata la direttiva senza eco-follie
L’assalto alla casa è stato scongiurato. La cosiddetta direttiva ‘case green’ dell’Unione europea è stata approvata, ma sono falliti i tentativi ideologici che avrebbero messo a rischio la piccola proprietà immobiliare. Quella che è passata è una versione riveduta e corretta, priva della maggior parte delle follie volute in un primo momento da Frans Timmermans e soci.
L’accordo sugli ultimi punti rimasti in sospeso dopo la maratona negoziale di ottobre si è concretizzato dopo circa due ore di negoziato. La nuova direttiva traccia un percorso Ue per raggiungere un parco edifici neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.
I requisiti di ristrutturazione Ue
Sul punto più controverso della direttiva un’intesa era già stata raggiunta in ottobre: invece dei requisiti di ristrutturazione Ue per i singoli edifici basati su classi energetiche armonizzate, il testo di compromesso prevedeva un approccio basato sulla media sull’intero patrimonio edilizio. In questo ambito, l’Europarlamento manteneva il principio che gli Stati membri dovessero intervenire prima sugli edifici più inefficienti. Ma gli Stati portavano a casa la flessibilità richiesta nella loro posizione negoziale.
Gli obiettivi intermedi di risparmio di energia per l’intero patrimonio edilizio dei Paesi membri sono stati invece decisi giovedì scorso. Gli Stati membri garantiranno che il patrimonio edilizio residenziale riduca il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035. Il 55% della riduzione energetica dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori.
Dall’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici vengono esclusi quelli residenziali, mentre restano contemplati gli edifici pubblici e quelli non-residenziali di grossa stazza, con eccezioni. La fine degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili nelle abitazioni è stato invece posticipato dal 2035 al 2040.
Dall’Ue un piano organico di aiuti e incentivi
«Finalmente si è concretizzata una decisa inversione di tendenza, emersa negli ultimi mesi, che ha messo al riparo gli italiani, e i tantissimi piccoli proprietari immobiliari, da una batosta senza precedenti in nome di follie eco-naziste» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.
«Adesso l’Unione Europea, dopo aver tracciato una rotta verso le emissioni zero, aiuti i locatori ad affrontare economicamente i lavori. Non tutte le famiglie possono spendere 10/20 mila euro (o più) dall’oggi al domani. Da Bruxelles serve un piano organico che aiuti e incentivi i proprietari a raggiungere gli obiettivi», conclude Schifone.
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