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In primo pianoNapoli, palazzi storici nel degrado. Schifone: «Comune incentivi proprietari alla ristrutturazione»

Napoli, palazzi storici nel degrado. Schifone: «Comune incentivi proprietari alla ristrutturazione»

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Serve intervenire su tasse e imposte per invogliare i privati alla ristrutturazione

Napoli negli ultimi tempi è salita alla ribalta dell’attualità per la conferenza Unesco ‘Cultural Heritage in the 21st century’ che si è tenuto a Palazzo Reale. Una tre giorni in cui si è parlato della tutela del patrimonio culturale, ambito in cui la nostra città è tra le punte di diamante per le sue enormi ricchezze storiche e architettoniche.

Spente le luci della ribalta, però, bisogna fare i conti con la triste realtà: tantissimi palazzi storici e di alto valore vivono uno stato di degrado. Basti guardare, per esempio, il centro storico protetto dall’Unesco o il caso Port’Alba. Per combattere tutto ciò serve la volontà dei proprietari immobiliari ma anche un intervento del Comune di Napoli. Palazzo San Giacomo potrebbe studiare una serie di incentivi che aiutino i più deboli, economicamente, a ristrutturare le facciate dei propri palazzi.

Cosap più cara d’Italia

«A Napoli i piccoli proprietari immobiliari vivono in una condizione di estrema difficoltà. Tantissimi non riescono a intervenire, manutenere o ristrutturare la facciata del proprio edificio di pregio a causa della gravosa tassazione imposta da Comune e Stato. A livello nazionale ci sono delle agevolazioni» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.

«La pressione fiscale – sottolinea Schifone -, però, a Napoli è a livelli record. C’è, per esempio, la terribile Cosap (la tassa per l’occupazione di suolo pubblico) che è la più cara d’Italia. Chi vuole ristrutturare un palazzo, per installare i ponteggi indispensabili, deve pagare cifre abnormi, a volte anche superiori all’importo del valore stesso dell’appalto o dell’edificio. Un’assurdità».

«Il Comune, magari prevedendo un tetto di reddito, potrebbe intervenire per abbassare questa tassa incentivando così i proprietari immobiliari a eseguire i lavori. Oppure potrebbe intervenire su altre forme di tassazione o imposte come Tari o Imu. L’unica cosa di cui non c’è bisogno ora, è l’immobilismo. Altrimenti vedremo la nostra città cadere sempre più in uno stato di degrado. Palazzo San Giacomo invii un segnale e aiuti i piccoli proprietari immobiliari a combatterlo».

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