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Notizie da Federproprietà NapoliDirettiva «Casa green», una batosta per il Mezzogiorno: così aumenterà il gap

Direttiva «Casa green», una batosta per il Mezzogiorno: così aumenterà il gap

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Schifone: «Chi finanzierà gli enormi costi di ristrutturazione?»

Sott’acqua, in pieno silenzio, avanza lentamente la direttiva cosiddetta «casa green». Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra le istituzioni europee (Commissione, Consiglio e Parlamento) che, a dir la verità, è stato più interlocutorio che altro, ha aiutato a trovare la quadra su aspetti secondari. Ma all’interno del gruppo degli stessi promotori iniziano a sorgere i primi dubbi. Nei giorni scorsi, infatti, si è dimesso Frans Timmermans, ex responsabile del Green deal e, riferisce un articolo di Tobia de Stefano su «La Verità», grande sponsor delle politiche iper-ambientaliste che stanno spaccando l’Unione.

Ma per ora, all’orizzonte, si profilano ancora tempi duri per i cittadini europei, per gli italiani ma soprattutto per quelli del Sud Italia. Secondo la direttiva casa green, infatti, entro il 2033 gli edifici residenziali, e non, dovranno raggiungere la classe di prestazione energetica D. Questo rappresenterà un vero salasso per i comuni cittadini e proprietari immobiliari che vivono «sbarcando il lunario».

Un immobile su due da ristrutturare

Secondo uno studio, pubblicato dal quotidiano, le zone più colpite dalla nuova norma europea saranno soprattutto al Sud Italia. Solo per fare un esempio a Napoli, dove il patrimonio immobiliare è parecchio vetusto, c’è il 39,3% degli edifici residenziali da adeguare ai nuovi standard. A Milano la situazione è nettamente migliore dove gli immobili da sottoporre a ristrutturazione sono il 7,4%. Una differenza notevole. Notevole anche l’impegno finanziario che verrà chiesto alle famiglie. Secondo lo studio in esame, ogni famiglia partenopea dovrà spendere in media circa 42mila euro per assecondare le voglie dell’Unione Europea.

Schifone: crescerà divario Nord-Sud

Una cifra abnorme se si considerano le attuali condizioni economiche in cui versano i cittadini al di sotto di Roma. «Tutto ciò non farà altro che aumentare il gap tra nord e sud, ma anche tra la stessa Italia e le altre nazioni europee dove il patrimonio immobiliare è di scarsa qualità e non pregiato come il nostro» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Da un lato – continua – si urla alla disparità di trattamento tra le varie aree del Paese, e dall’altro si fa finta di niente in Europa, votando a favore di una norma che è pesantemente in danno delle regioni più povere del Mezzogiorno. Chi finanzierà i mega costi di ristrutturazione? Si parla di circa 1.400 miliardi solo per il Bel paese. Mica poco».

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