Nuovi mutui in Italia: -23,56% nei primi due mesi dell’anno
L’incertezza dell’Ue e la mannaia della Bce abbattono il mercato immobiliare. Un dato che, ormai, è incontrovertibile. Ad accendere i riflettori sulla situazione è uno studio effettuato dal Consiglio nazionale dei Notai. La compravendita delle case alla fine del 2023, si apprende dallo studio, dovrebbero vedere un calo di ben il 10,1%. I dati più impressionanti, manco a dirlo, sono a Napoli.
Nel primo bimestre dell’anno nel capoluogo partenopeo si è registrato un calo di ben 14,9 punti percentuali. Di pari passo, a livello nazionale, si registra anche un calo molto deciso nell’accensione dei mutui per l’acquisto di una casa: una riduzione del 23,56% nei primi due mesi dell’anno, che certamente risente della stretta introdotta dalla Bce con l’aumento dei tassi.
A Napoli i numeri parlano chiaro, con -14,9% delle compravendite di abitazioni nel primo bimestre dell’anno, al confronto col 2022, e sono «le compravendite fra privati a subire la battuta d’arresto maggiore, con un calo complessivo del 26,52%, seguite dalle prime case da impresa (-21,82%), mentre rimane sostanzialmente invariata, ma in leggero aumento, la compravendita di seconde case fra privati (+0,55%)».
Il calo dei mutui
Colpisce, poi, evidenzia il Consiglio nazionale del Notariato, l’andamento dei mutui a livello nazionale, visto che la percentuale di calo è stata del 23,56%, al confronto con lo stesso periodo del 2022 (da 61.581 a 47.070 nel primo bimestre 2023), tanto da poter far parlare di un vero e proprio crollo. A gennaio, spiegano i professionisti, «la diminuzione dei prestiti bancari è stata pari al 15,8% per accentuarsi a febbraio, con un decremento del 29,3%».
È impressionante, spiegano ancora i notai, come il numero di mutui concessi, e in percentuale il capitale erogato, siano in forte flessione, quasi ad evidenziare il fatto che le persone stiano acquistando case più coi propri capitali rispetto al passato, a causa del forte aumento dei tassi di interesse. Tuttavia, nonostante la forte discesa dei mutui, la riduzione del capitale erogato è, in realtà, inferiore e segna un -20,7%, scendendo dai 10,2 miliardi nel primo bimestre 2022 a 8,1 miliardi a gennaio-febbraio 2023.
I rialzi della Bce
Una situazione inevitabile considerando i continui interventi della Bce che, nel tentativo vano di frenare l’inflazione, continua a rialzare il costo del denaro. A maggio, secondo il rapporto mensile Abi (e quindi prima dell’ultimo aumento Bce dei giorni scorsi), «il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 4,24% (2,05% a giugno 2022, con un incremento di 219 punti base, era il 5,72% a fine 2007)». Nello stesso mese il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 4,90% (1,44% a giugno 2022, con un incremento di 346 punti base, era il 5,48% a fine 2007).
A pesare anche le incertezze sulla direttiva casa green
Le prospettive, insomma, non sono buone e a pesare, inoltre, è anche l’incertezza del futuro. Le politiche dell’Unione Europea, infatti, spingono gli italiani a non investire nel mattone e ad attendere novità riguardo alla direttiva di Bruxelles sull’efficientamento energetico dei fabbricati. Chi comprerebbe ora un appartamento non sapendo cosa succederà nel 2030? Senza considerare che tra un anno la maggioranza all’Europarlamento potrebbe cambiare schieramento e ribaltare la situazione.
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