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Posti letto agli studenti, Schifone: «Colpa non è degli affitti brevi. Comune intervenga»

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Regione Campania lavori a una strategia a lungo termine

Invitano a riflettere le parole del sindaco Gaetano Manfredi, in un’intervista rilasciata al quotidiano «La Stampa», in cui afferma che la colpa del caro affitti e della mancanza di posti letto per gli studenti, è da addebitare agli affitti brevi. Secondo il primo cittadino l’uso di questo tipo di contratto, nelle città turistiche, ha «rotto gli equilibri».

Il primo cittadino afferma che c’è «la necessità di governare alcuni processi come il dilagare degli affitti brevi per i turisti. È un fenomeno che porta alla desertificazione dei centri città, rompe il mix sociale della comunità, allontana non solo gli studenti, ma anche le coppie giovani e gli anziani. Per ora Venezia è l’unica città in cui è stata introdotta una norma per limitare gli affitti brevi, ma il tema riguarda anche Milano, Napoli, Firenze e Bologna». Parole che aprono più di uno spunto di riflessione.

Ridurre tutto ai cosiddetti «affitti brevi», vuol dire voler affermare che la responsabilità è dei piccoli proprietari immobiliari che in realtà colpe non ne hanno. Alzi la mano chi, a fronte di un possibile guadagno a 4 cifre in un mese (a volte si arriva anche a 4000 mila euro), sceglierebbe di accettare un «mensile» da 400, 500 o anche 700 euro. Difficile che qualcuno direbbe di sì con uno scarto così ampio. Anche a fronte delle tantissime spese e rincari che un proprietario immobiliare deve affrontare nel corso degli anni.

Manfredi cita il caso Venezia, di cui si è tanto discusso nei mesi scorsi, che ha gestito le locazioni temporanee. Chiede che il «fenomeno» venga governato. A Napoli dovrebbe intervenire Palazzo San Giacomo.

Schifone: «Controlli, incentivi e immobili comunali per tamponare»

«C’è un problema di controlli sulle case vacanze, sui b&b. Negli ultimi anni ne sono spuntati tantissimi in maniera incontrollata e confusa senza che nessuno verificasse niente. Controlli che spettano in prima battuta al Comune e dalla guardia di finanza eventualmente» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.

«D’altra parte non puoi imporre ai piccoli proprietari di affittare agli studenti. Bisogna incentivarli a destinare il proprio immobile agli universitari. Manfredi e il Comune di Napoli possono agire sulla leva fiscale. Infatti, per le locazioni temporanee per studenti, già previsti negli accordi territoriali definiti ai sensi della legge 431/98 che usufruiscono di canoni concordati, per incentivare l’offerta è possibile, da parte dei comuni interessati, incrementare la riduzione dell’Imu dal 25 al 40% o anche 50%. In più per gli Enti locali è possibile incidere sulla Tari con riduzioni per immobili ad uso abitativo per studenti non residenti» spiega ancora Schifone.

«A Napoli, inoltre, si potrebbe dedicare a questo utilizzo anche l’edificio di Monte di Dio che è vicino alla Federico II e alla sede dell’Università Parthenope, comunque al centro della città. O ancora si può provvedere alla messa in sicurezza ed alla rifunzionalizzazione dell’ex studentato di via Veterinaria, sito a ridosso dell’Orto Botanico, proprietà dell’ex Iacp con progetti di restauro e ristrutturazione già pronti» ribadisce il presidente di Federproprietà Napoli.

Tutto ciò potrebbe rappresentare un intervento tampone nell’immediato ma per il futuro c’è bisogno che si svegli dal torpore l’Adisu della Regione Campania e inizi a programmare investimenti per la realizzazione di studentati accoglienti che triplichino almeno l’attuale 10% di offerta pubblica rispetto al fabbisogno di circa 80mila posti letto.

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