spot_img
spot_img
Notizie da Federproprietà NapoliLa Bce alza ancora il costo del denaro. Schifone: «Una politica scellerata,...

La Bce alza ancora il costo del denaro. Schifone: «Una politica scellerata, molto miope»

spot_imgspot_imgspot_imgspot_img
spot_img
spot_img

Schizzano i mutui a tasso variabile, piccoli proprietari immobiliari in difficoltà

La Banca centrale europea prosegue il suo attacco all’inflazione senza considerare i «morti sul campo» e tutte le conseguenze. Ieri, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha rialzato, per l’ennesima volta il costo del denaro di 25 punti base e ha annunciato che dovrebbero esserci nuovi incrementi nei prossimi mesi.

«Non stiamo facendo una pausa» nei rialzi dei tassi, «sappiamo che abbiamo ancora strada da percorrere» ha affermato senza considerare però che, a farne le spese, sono soprattutto i piccoli risparmiatori che hanno investito nella prima casa. Per chi ha il mutuo a tasso fisso non ci sarà alcun effetto ma con l’ulteriore aumento della Bce, la rata di un mutuo variabile ventennale di 160mila euro siglato un anno fa passa da 697 a 978 euro (+40%) mentre un trentennale dello stesso importo lievita da 475 a 753 euro (+63%).

Federproprietà Napoli: «Un comportamento incomprensibile»

«Non è comprensibile questo comportamento della Bce» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Pensa di risolvere le questioni economiche – aggiunge – solo sotto il profilo finanziario senza rendersi conto che le questioni sono anche variabili da nazione a nazione. Ci sono Paesi che non hanno problemi ad alzare i tassi ed altre dove questo può determinare effetti catastrofici che poi si riverserebbero anche a livello europeo. È una politica scellerata, molto miope».

La simulazione di Facile.it

Facile.it ha provato a spiegare, con un esempio, come sono cresciute le rate e come potrebbero salire ancora a seguito di un nuovo rialzo dei tassi da parte della BCE. È stato preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022.

Il tasso (TAN) di partenza usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A seguito dei diversi aumenti del costo del denaro messi in atto da parte della Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione, il tasso del mutuo variabile tipo è salito notevolmente arrivando a superare, ad aprile 2023, il 4,10%. Con l’ulteriore rialzo BCE dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento preso in analisi potrebbe arrivare addirittura a 693 euro, il 52% in più rispetto a quella iniziale.

Guardando alle aspettative future emerge come gli aumenti potrebbero continuare ancora; gli esperti prevedono che l’Euribor a 3 mesi non smetterà di salire raggiungendo il suo picco a settembre 2023 con un valore intorno al 3,76%; se queste previsioni fossero corrette, il tasso del mutuo medio preso in esame supererebbe la soglia psicologica del 5%, con una rata di circa 737 euro, vale a dire oltre 280 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.

Potrebbe interessarti anche:

Altre notizie