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Notizie da Federproprietà NapoliCasa green, la patrimoniale Ue avanza. Schifone: «Servono incentivi all'adeguamento»

Casa green, la patrimoniale Ue avanza. Schifone: «Servono incentivi all’adeguamento»

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No a obblighi senza senso per i piccoli proprietari immobiliari

Non è ancora detta l’ultima parola, l’iter della direttiva «casa green» non è ancora terminato ma quella di venerdì scorso sembra un bel passo in avanti di una strategia demagogica volta a imporre una nuova patrimoniale mascherata a carico di milioni di cittadini italiani ed europei. Venerdì scorso la Commissione per l’Industria del Parlamento europeo ha dato il primo via libera con solo 18 voti contrari (tra cui gli esponenti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) e 6 astenuti. Tutti gli altri hanno votato a favore, compresi gli esponenti di Pd, Verdi e M5s.

La direttiva «casa green» prevede, ricordiamolo, che gli edifici residenziali dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica minima di tipo ‘E’ entro il 1° gennaio 2030 e ‘D’ entro il 2033, per abbattere le emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia nel settore edile dell’Ue entro il 2030 e renderlo climaticamente neutro entro il 2050.

Il problema però, riguarda soprattutto l’Italia, dove il patrimonio immobiliare è molto diverso dagli altri stati membri. Oltre confine la maggior parte degli edifici è di proprietà di aziende, società, banche. Pochi, invece, invece i piccoli proprietari immobiliari. Nel Bel Paese, invece, la situazione si ribalta dove il mattone rappresenta da sempre il bene «rifugio» per eccellenza.

Ma aldilà della proprietà, bisogna considerare anche la qualità degli edifici. Nel nostro paese ci sono immobili storici e di gran pregio ma anche semplicemente tantissimi immobili di vecchia concezione che naturalmente non sarebbero a norma e non rientrerebbero nelle categorie in deroga. Si stima che, attualmente, il 75% degli edifici sia ben lontano dai parametri della direttiva «casa green». All’estero la situazione è ben diversa, soprattutto in nord Europa, dove la maggior parte delle costruzioni sono recenti o di scarsa fattura. Per questo motivo le proteste si sono alzate soprattutto da Roma.

Casa green, Schifone: «Bene l’ecologia ma non si può essere autolesionisti»

«Non è una questione di concetto ma di merito» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Cosa accadrà – sottolinea Schifone – agli immobili che non sono in regola? Perché non si può stabilire, di punto in bianco, di mettere “fuori legge” gran parte del patrimonio italiano se non verrà adeguato. Con questa crisi economica non si può pretendere che tutti in pochi anni riescano ad adeguarsi ai nuovi parametri obbligatoriamente».

«Non tutte le famiglie possono spendere 10/20 mila euro (o più) dall’oggi al domani solo per far contenti l’Ue con la sua visione miope. Bisogna accantonare questa logica di imposizione e andare verso una logica di incentivazione. Serve un piano organico che aiuti i proprietari a raggiungere gli obiettivi. Senza obblighi assurdi» conclude il presidente di Federproprietà Napoli.

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