Il voto occasione per cambiare passo al settore immobiliare: non più solo un bancomat ma volano di sviluppo
La caduta del governo Draghi apre nuovi scenari anche per il mondo immobiliare. Tanti, troppi, gli argomenti che erano in ballo e che se non risolti potrebbero arrecare gravi danni all’economia italiana. L’ultima, brutta, notizia è stata comunicata dall’Abi: i tassi applicati dalle banche ai nuovi mutui casa sono saliti, a giugno, oltre la soglia del 2%, al 2,05%.
Quasi ai livelli di cinque anni fa a seguito del generale rialzo di quelli di mercato e delle prossime decisioni di politica monetaria. Secondo quanto spiega l’Abi nella conference sul rapporto secondo cui per trovare un tasso medio superiore al 2,05% di giugno, bisogna risalire all’agosto 2017 quando era pari al 2,11%.
Ma a preoccupare piccoli proprietari, locatari e aziende è ancora il Superbonus 110% con la cessione del credito fiscale. I continui cambiamenti e le limitazioni hanno paralizzato il mercato e tantissime imprese si trovano impantanate nelle sabbie mobili, impossibilitati a cedere il credito, si ritrovano i cassetti fiscali pieni e senza liquidità per poter garantire il prosieguo dei lavori senza chiedere i soldi ai proprietari. Sono 5,2 miliardi di crediti legati ai bonus edilizi incagliati nei cassetti fiscali. Si preannuncia una metà estate rovente e un autunno davvero bollente. Il rischio è che tantissime imprese falliscano con il conseguente licenziamento di migliaia di persone. Una vera e propria tragedia per il mercato produttivo italiano.
Un governo che sappia dare le giuste risposte
L’auspicio di Federproprietà Napoli è che ora si vada presto alle urne e che si riesca a metter in piedi, nel più breve tempo possibile un governo che sappia dare le giuste risposte a proprietari immobiliari, affitturari, cittadini e imprese.
Che risolva le tantissime criticità con intelligenza, senza affossare provvedimenti che potevano andare nella giusta direzione del rilancio dell’economia. Il rincaro dei mutui è solo l’ultimo fardello per gli italiani già stressati dal caro prezzi, dall’aumento dei carburanti, dall’incremento del costo della vita a fronte di stipendi medi sempre più bassi.
«Occorre un governo che dia le risposte giuste e che freni gli appetiti famelici di una Unione Europea che a più riprese, ciclicamente, mette nel mirino la proprietà immobiliare, vero e unico “bene rifiugio” rimasto agli italiani» afferma l’onorevole Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. Ecco, forse converrebbe proprio partire da qui. «Nei mesi scorsi si è parlato del taglio del cuneo fiscale. Decisione sacrosanta e che chi succederà a Draghi farà bene a riprendere. Però è sacrosanto e lecito iniziare a pensare anche una riduzione delle tasse sui beni immobili ormai diventati insostenibili» ha aggiunto il presidente di Federporpietà.
Secondo alcune stime, nelle casse del fisco ogni anno entrerebbero 22 miliardi solo per l’Imu. E la cosa incredibile è il dover pagare cifre blu anche per proprietà invendibili o non affittabili. Serve ripensare il sistema. «Ottima è stata la decisione di rinnovare la cedolare secca al 10% ma l’invito all’Esecutivo che verrà è quello di estenderla anche agli affitti commerciali per negozi e uffici» ha chiesto l’onorevole Schifone. Liberare il settore immobiliare da una eccessiva tassazione potrebbe davvero rappresentare un volano per far ripartire l’Italia. Senza cambiamenti schizofrenici o privi di senso. Un governo che veda nel settore un’opportunità e non un bancomat.
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