Rimodulare i controlli sui bonus edilizi per far ripartire la cessione del credito
Federproprietà Napoli da mesi sostiene la necessità di rimodulare i controlli sui bonus edilizi concessi dal governo Conte senza un’adeguata copertura preventiva dalle truffe perpetrate da chi intende solo guadagnarci illecitamente. Per questo non può che appoggiare le proposte di Fratelli d’Italia dei giorni scorsi con cui ha chiesto un deciso cambio di passo e il mantenimento del cosiddetto Super bonus 110%.
«Riguardo le truffe legate a tale misura sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, aggiornati al 31 dicembre scorso, si attesta che soltanto il 3 per cento (per un importo di 132 milioni di euro) può essere ricondotto al Superbonus, il quale rappresenta in termini assoluti oltre il 34 per cento degli incentivi dal 2020. Tale percentuale è il frutto di controlli e obblighi numerosi e puntuali, così come sono stati definiti dal decreto Rilancio». hanno affermato in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, capogruppo in Commissione Bilancio, e Marta Schifone, responsabile del Dipartimento Professioni di FdI.
«Sarebbe – spiegano – perciò sufficiente estendere tali controlli anche agli altri bonus per far sì che la delicata questione delle frodi sia in larga misura risolta all’origine, ripristinando così la cessione successiva dei crediti, senza la quale il Superbonus finirebbe su un binario morto»
Il blocco della cessione del credito e la paralisi
È noto a tutti ormai che il blocco alla cessione del credito ha portato alla paralisi il comparto che, in precedenza, aveva registrato un notevole slancio aiutando la ripresa dell’economia italiana. Finanche Cassa depositi e prestiti e Poste italiane, dopo l’introduzione della limitazione, hanno deciso di non acquistare più il credito per paura di ritrovarsi in bilancio dei crediti non esigibili e quindi in perdita. Circostanza che ha bloccato del tutto il ricorso al Superbonus, e di conseguenza l’edilizia, che invece doveva avere tutt’altro obiettivo come l’efficientamento energetico degli immobili tanto richiesto dalla Comunità Europea.
La misura divenga strutturale
Anche in quest’ottica sarebbe utile, come sottolineato da Calandrini e Schifone, se questa misura diventasse strutturale. Un provvedimento che «consentirebbe di estendere la sua efficacia nel corso degli anni – sottolinea ancora Fratelli d’Italia -. Infatti, oltre a rappresentare un indiscutibile volano per la ripresa economica del Paese, di cui non possiamo fare a meno, consentirebbe la completa riqualificazione del patrimonio edilizio italiano, l’efficientamento energetico delle nostre abitazioni e la notevole riduzione del rischio sismico».
Ancora tanti immobili, purtroppo, non son riusciti a sfruttare l’agevolazione rinnovata dal governo Draghi, sia per le difficoltà burocratiche, sia per i continui cambiamenti di modalità e requisiti ma anche per il caro materiale che sta apportando non pochi problemi. Rendere la misura strutturale consentirebbe di «rilassare» il mercato e togliere le imprese edili dalla pressione a cui sono attualmente sottoposti per il poco tempo rimasto a disposizione. Inoltre si potrebbe studiare un meccanismo per evitare che imprese improvvisate gestiscano una quantità enorme di risorse e strumenti pur non essendone in grado.