La riforma del catasto si farà. Forte opposizione delle associazioni di categoria contro una decisione che porterà l’innalzamento delle imposte
Il premier Mario Draghi ha svelato le reali intenzioni del suo governo a proposito della revisione degli Estimi Catastali. La riforma si farà nonostante la forte opposizione delle associazioni di categoria e dei partiti del centrodestra e se non ci si è messo ancora mano è semplicemente dovuto all’agenda del governo monopolizzata, per il momento, da altri argomenti. E allora la revisione avverrà in due step. Il primo sarà di tipo informativo-statistico nel disegno di legge dellega fiscale che la settimana prossima sarà in Consiglio dei Ministri.
Draghi, quindi, ha intenzione, come al solito, di andare dritto per la sua strada e non ascoltare le perplessità lanciate dai partiti. Il presidente del Consiglio, nella conferenza stampa di presentazione del Nadef, ha spiegato che la revisione del catasto è una necessità ma che «non cambierà assolutamente il carico fiscale del catasto» e che «l’impegno del governo è che non si pagherà né più né meno di quello che si paga ora».
Federproprietà: «Parole che ci mettono in allarme»
Parole che non hanno riscosso un grande successo. «Le dichiarazioni del presidente del consiglio che conferma la volontà di procedere con la riforma degli Estimi Catastali, con l’assicurazione di non aumentare le tasse sugli immobili, non ci lasciano tranquilli ed anzi ci mettono in allarme» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli.
«Infatti – spiega – la decisione di procedere con legge delega significa dare mano libera al Governo senza un vero dibattito in Parlamento. Una modifica dei parametri comporterà automaticamente l’aumento della pressione fiscale. Federproprietà conferma la propria opposizione specialmente in questo momento già difficile per gli effetti della pandemia».
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