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Dl salva casa approvato anche alla Camera: da micro appartamenti a demolizioni. Le novità

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Schifone: «Un aiuto concreto per i piccoli proprietari immobiliari»

Anche l’ultimo step a Montecitorio è stato superato. La Camera dei Deputati ha dato il via libera al decreto 69/2024, il cosiddetto “dl Salva casa”, nella formulazione uscita qualche giorno fa dalla commissione Ambiente di Montecitorio, con diversi cambiamenti. In Aula, nella votazione finale, ha incassato il via libera con 155 sì e 79 no. Nove gli astenuti, tra questi i gruppi Iv e Az. Adesso il provvedimento passerà al Senato, per una lettura lampo. Il dl, infatti, deve essere convertito in legge, pena la decadenza, entro il prossimo 28 luglio.

«Un provvedimento che potrà aiutare tantissimi piccoli proprietari immobiliari a regolarizzare piccole difformità che non creano danno alcuno alla collettività» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Non un condono come lo definisce qualcuno, ma un provvedimento utile a chiarire e a velocizzare tanti aspetti legati al settore immobiliare», aggiuge Schifone.

Le modifiche al salva casa

Micro appartamenti

Sarà possibile rilasciare il certificato di agibilità. La superficie minima per una persona scende da 28 a 20 metri quadrati, e per due persone da 38 a 28 metri quadrati. Anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri. I locali devono essere in edifici migliorati o ristrutturati per garantire condizioni igienico-sanitarie idonee. Restano in vigore le deroghe per corridoi, disimpegni, bagni, ripostigli e comuni montani sopra i 1.000 metri. La norma guarda a studenti e lavoratori nelle grandi metropoli.

Cambio destinazione d’uso

Si è resa uniforme la disciplina, senza distinzione se con opere o senza. Per il mutamento senza opere sarà richiesta la Scia, mentre per quello con opere sarà necessario essere in possesso del titolo per l’esecuzione. Per le unità al primo piano o seminterrate, il cambio è regolato dalla legislazione regionale che permette ai comuni di individuare le zone consentite

Tolleranze

Si introducono novità per le tolleranze negli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024. Per unità immobiliari sotto i 60 metri quadrati, sono tollerati scostamenti fino al 6%. In zone sismiche, il tecnico deve riferirsi alle norme tecniche vigenti al momento dell’intervento, ma l’amministrazione può prescrivere interventi per rispettare le norme attuali. Inoltre, vengono eliminati gli adempimenti del tecnico per la salvaguardia dei diritti dei terzi, riducendo così i suoi compiti.

Stato legittimo

Per determinare lo stato legittimo si farà riferimento all’ultimo titolo abilitativo rilasciato, fermo restando che spetta all’amministrazione competente verificare la legittimità dei titoli pregressi. L’emendamento chiarisce che le difformità sulle parti comuni non influenzano lo stato legittimo delle singole unità immobiliari e viceversa.

Porticati e tende bioclimatiche

Il Salva Casa include nuove categorie di interventi in edilizia libera, come la possibilità di realizzare vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti (cosiddette “VEPA”) in tutti i porticati, rientranti o meno all’interno dell’edificio, e l’installazione di strutture di protezione dal sole e dalle intemperie, tipo tende a pergola con telo retrattile o elementi regolabili, comprese le cd tende “bioclimatiche”.

Proroga termini di demolizione

Passano da 90 a 240 i giorni entro i quale vanno sanati gli abusi dopo che il dirigente comunale ha richiesto la rimozione di interventi abusivi indicando che l’area verrà acquisita gratuitamente dal Comune. Questo se ci sono gravi esigenze di salute o socio-economiche

Sanzioni per finire opere incompiute

Per dare una soluzione concreta alla problematica delle opere comunali incompiute e al crescente fabbisogno abitativo, parte delle risorse destinate ai Comuni saranno specificatamente destinate alla realizzazione di interventi di rigenerazione urbana, finalizzate anche all’incremento dell’offerta abitativa.

Sottotetti

È stato approvato un emendamento per il recupero dei sottotetti che, nei limiti e secondo le procedure previste da ciascuna regione, consente di derogare ai limiti di distanza tra case.

Sanatoria per vincoli ante 2006

Si prevede una sanatoria anche per gli interventi soggetti a vincoli che, prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei beni culturali del 2006, pur essendo stati autorizzati dal Comune, non avevano il preventivo accertamento della compatibilità paesaggistica.

Superamento doppia conformità anche per difformità sostanziali

Le leggi regionali trattano in modo diverso le “parziali difformità” edilizie. Ora si estende il regime semplificato del decreto-legge anche alle “variazioni essenziali” per uniformare le regole. La procedura semplificata si applica anche agli immobili con vincoli storici, artistici e ambientali, purché le difformità siano lievi. Infine, si limita il tipo di interventi prescrivibili dagli sportelli unici per rilasciare il titolo in sanatoria. L’obiettivo è rendere più semplice e uniforme la sanatoria degli interventi edilizi. Si introduce anche una nuova norma per regolarizzare interventi edilizi eseguiti in parziale difformità rispetto al titolo prima dell’introduzione del permesso di costruire, con una procedura semplificata per titoli rilasciati prima del 1977.

Vajont

Per rispondere alle esigenze che da tempo affliggono i cittadini delle zone devastate dalla catastrofe del Vajont si agevola l’ottenimento del certificato di abitabilità o di agibilità per tutti gli immobili ricostruiti che sono stati colpiti dall’evento catastrofico. Così il certificato di collaudo o di regolare esecuzione dei lavori varrà a tutti gli effetti come certificato di abitabilità o di agibilità.

L’ordine del giorno

Approvato, inoltre, un ordine del giorno di Fratelli d’Italia, che impegna il Governo a permettere che i locali interrati e seminterrati di fabbricati destinati ad attività ricettivo-alberghiere possano essere utilizzati per servizi offerti alla clientela. Una possibilità che viene data alla categoria di riutilizzare spazi in disuso, senza nuovo consumo di suolo e soprattutto in un’ottica di rigenerazione urbana.

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