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La Bce taglia i tassi. Schifone: «Buon inizio, serve coraggio. Continuare su questa strada»

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La riduzione di 25 punti base deve essere solo l’inizio

Dopo tanta attesa, giovedì 6 giugno 2024, la Bce ha iniziato a tagliare i tassi. Il ciclo di rialzi più rapido e ripido della storia, partito a luglio 2022 e poi proseguito con una lunga pausa da settembre 2023, si chiude ora con una riduzione da 25 punti base che porta il tasso sui rifinanziamenti principali dal 4,50% a 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75%, e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50%. Una boccata d’ossigeno per famiglie e imprese che potrebbe presto rendere più appetibili mutui e prestiti.

Il taglio era una decisione annunciata visto l’andamento ma la presidente Christine Lagarde non si è voluta sbilanciare per il futuro e si mantiene cauta: «Non posso confermare che siamo in un processo di rientro» lineare dei tassi anche se è «molto probabile», tutto dipenderà dai dati sull’inflazione, che è su «una strada accidentata e i prossimi mesi saranno altrettanto, lo sappiamo». Ecco perché il board ha preso la decisione «senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi».

Ma quali sono gli effetti che si prevedono grazie al taglio? Rate dei mutui meno salate con un risparmio che va dai 13 ai 40 euro al mese a seconda delle tipologie di finanziamento e discesa dei rendimenti dei titoli di Stato e debito pubblico meno pesante. Ma anche credito meno caro a imprese e famiglie che può dare ossigeno a consumi e investimenti, all’attività economica, all’occupazione.

Il presidente di Federproprietà Napoli: «Nuovi tagli per aiutare famiglie più deboli e piccoli proprietari immobiliari»

«La Bce dopo un lungo stallo ha deciso, finalmente, di iniziare il percorso di discesa» ha affermato Luciano Schifone che ha spiegato: «I continui aumenti, il costo del denaro alle stelle, la mancata diminuzione dei mesi scorsi, hanno pesantemente danneggiato i bilanci di famiglie e di piccoli proprietari immobiliari che hanno visto i mutui schizzare alle stelle e azzerare le possibilità di accedere a un prestito». Adesso «la Banca Centrale Europea continui decisa su questo percorso perché è importante, per tutti i piccoli risparmiatori, tornare ad avere un po’ di agibilità economica. Fermarsi qui sarebbe un’ulteriore beffa per i cittadini europei e soprattutto italiani che nonostante i buoni dati economici del Paese, a causa di questi tassi ancora alle stelle, non riescono a percepirne i benefici», ha concluso.

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