Chi spenderebbe 300mila euro per vivere in un quartiere senza decoro e controllo?
La gioia per la vittoria dello scudetto del Napoli e l’arrivo di centinaia di migliaia di turisti negli ultimi mesi ha posto in secondo piano i problemi, seppur gravi, che ogni giorno vive la città. Disservizi, carenze dei trasporti, degrado, violenza, continuano a imperversare. Una situazione d’emergenza che fino a pochi anni fa interessava solo i quartieri periferici ma che, ora, ha invaso anche il cosiddetto «salotto buono».
Un fulgido esempio è quanto accaduto al povero Giogiò. Ucciso barbaramente a pochi passi da Palazzo San Giacomo. O anche il rogo della Venere degli stracci di Pistoletto. La città sembra completamente fuori controllo, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine che, negli ultimi tempi, hanno moltiplicato l’impegno. Ma a risentirne è tutto il tessuto sociale. Senza dimenticare che da anni ci sono interi quartieri (vedi Vasto, Ferrovia, Forcella, Quartieri Spagnoli, Sanità e tanti altri) che sembrano essere uno Stato a parte. Così, i cittadini preferiscono migrare altrove, nella migliore delle ipotesi in altre zone di Napoli o nella provincia. Nella peggiore in altre regioni.
Il mercato immobiliare
Tutto questo, inevitabilmente, si riflette anche sul mercato immobiliare. Se prima dell’aumento dei tassi di interesse una giovane coppia poteva pensare di investire i propri risparmi nell’acquistare una casa in una zona di seconda fascia (o terza), adesso è diventato praticamente impossibile.
Per acquistare un’abitazione dignitosa di 100 metri quadri, in via Foria (per esempio), ci possono volere anche 300 mila euro. Se non si ha la fortuna di avere un «gruzzoletto» da parte e c’è bisogno di chiedere un mutuo il costo diventa insostenibile per una casa in una zona abbandonata della città e dalle istituzioni, senza servizi, senza trasporti, senza controllo. Non va meglio per gli affitti, per un monolocale di pochi metri quadrati si parla di almeno 500/600 euro al mese. Soldi a cui bisogna aggiungere tanti costi, come quelli della mobilità privata. Per un single o una coppia con un solo stipendio è una situazione difficile da sostenere. Senza nemmeno nominare gli studenti fuori sede.
L’impasse dei proprietari immobiliari
Giocoforza il proprietario, per uscire dall’impasse, è costretto ad adibire l’immobile ai tanto vituperati b&b o case vacanza. Davanti all’impossibilità di vendere o affittare, l’unica alternativa è l’abbandono.
Schifone: migliorare i servizi al cittadino
«Serve lavorare per migliorare la qualità della vita a Napoli, sia in centro che nelle periferie. Migliori trasporti, migliori servizi, minor degrado aiutano anche la compravendita e l’affitto a lungo termine delle abitazioni» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Bisogna partire almeno dalle basi, dal controllo del territorio e dalla pulizia. Il corpo di Polizia Municipale e Asia, nonostante le promesse, lavorano a ranghi ridotti e il decoro ne risente. Non basta multare l’automobilista incivile a Posillipo o svuotare i cestini a piazza Plebiscito. Tutte le zone della città devono avere pari dignità e più presidi di civiltà», conclude Schifone.
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