Le banche, con gli incrementi voluti dalla Bce, hanno solo guadagnato. Ora bisogna aiutare i piccoli proprietari immobiliari
Con l’innalzamento dei tassi voluti dalla Bce, chi ci ha guadagnato di più è sicuramente il settore bancario che ha visto gli interessi dei mutui schizzare verso l’alto a discapito dei piccoli proprietari immobiliari che hanno subito, giocoforza, gli incrementi. Una situazione che ha creato non poche difficoltà. Per provare a rimediare a una situazione ormai assurda, il governo Meloni, nel consiglio dei ministri di lunedì ha deciso di varare una tassa sugli extraprofitti delle banche per utilizzarne i proventi anche nel combattere il caro mutui.
La misura, portata in Cdm dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è stata illustrata in conferenza stampa dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. «Gli introiti andranno all’aiuto per i mutui prima casa e al taglio delle tasse», ha spiegato il leader della Lega definendo il provvedimento una «norma di equità sociale. Il “gettito” derivante dal prelievo potrebbe ammontare anche a 2,8 miliardi di euro, ma è ancora difficile fare delle stime». Passeranno delle settimane per l’effettiva entrata in vigore della misura, perché l’iter prevede prima la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e poi successiva conversione in legge entro 60 giorni. La norma potrebbe diventare operativa da settembre.
Oltre 3,5 milioni di famiglie indebitate con un mutuo prima casa
In Italia le famiglie indebitate sono circa 6,8 milioni, oltre la metà (3,5 milioni) con un mutuo prima casa. A marzo 2023 il totale delle rate non pagate da quasi un milione di famiglie italiane ha sfiorato i 15 miliardi di euro. Chiaramente, il rialzo dei tassi imposto dalla Bce per contrastare l’inflazione non si è riversato solo sui mutui, ma più in generale sui prestiti chiesti alle banche. Da un’analisi della Fabi, la Federazione autonoma dei bancari italiani, emerge che, dei 14,9 miliardi di crediti deteriorati, 6,8 miliardi sono mutui non pagati, altri 3,7 sono rate di credito al consumo non rimborsato e altri 4,3 sono arretrati di altri prestiti personali.
Schifone: intervento atteso
«Una decisione importante che apre uno spiraglio di luce per tantissimi cittadini in difficoltà» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. «Dopo le assurde decisioni della Bce, che hanno favorito oltremodo il sistema bancario penalizzando fortemente i piccoli proprietari immobiliari, ma non solo, era auspicabile l’intervento del governo e così è accaduto. Non è possibile a guadagnare siano sempre le banche mentre i cittadini ne pagano le spese».
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