Con il REPowerEu il governo destina 4 miliardi al patrimonio immobiliare privato
Efficientamento energetico degli immobili sì, ma senza disperdere le risorse e canalizzarle verso chi, a causa delle ristrettezze economiche, non può affrontare spese troppo onerose. Questo è l’intento del governo che ha deciso di utilizzare il Piano del REPowerEu. Un taglio netto rispetto al passato quando, tramite il Superbonus, si è deciso di investire miliardi di euro a “pioggia”, con pochi controlli, favorendo soprattutto i redditi medio alti. Un’operazione che ha portato sì benefici al comparto edilizio ma che ha anche creato tantissime difficoltà come per i cosiddetti “crediti incagliati” o le truffe ai danni dello Stato.
«L’investimento Ecobonus – si legge nella bozza di revisione del Pnrr – è dedicato al patrimonio immobiliare privato e mira a promuovere l’efficientamento energetico delle abitazioni per affrontare la questione della povertà energetica. Vuole garantire il raggiungimento degli obiettivi REPowerEU di efficienza, di riduzione della domanda e di contrasto alla povertà energetica. Il costo dell’investimento complessivo è di 4 miliardi di euro, 2 per il 2024 e 2 per il 2025».
La misura, viene spiegato ancora, si basa su incentivi fiscali, attivati da tempo in Italia e potenziati dal 2020 con il cosiddetto Superbonus, ma corregge e indirizza il sostegno esclusivamente alle categorie di persone a basso reddito. In passato gli interventi sono stati prevalentemente attivati per edifici privati, a prescindere dalla fascia di reddito dei proprietari, mentre ora l’incentivo è destinato solo a famiglie a rischio di povertà energetica e ai giovani.
La revisione degli incentivi edilizi
Accanto ad essa il governo provvederà a una revisione degli incentivi edilizi. La volontà sarebbe quella di cancellare la distinzione tra ecobonus e sismabonus. Nei piani ci sarebbe la volontà di rialzare gli sconti fiscali fino al 100% dell’investimento solo per i redditi medio-bassi. Il governo però, ha spiegato il ministro Gilberto Pichetto Frattin, è alla riceca di una soluzione per chi ha già cominciato i lavori e non può chiudere i cantieri per problemi alle fornture. Fondi, spiega il Sole 24 Ore, per 3,6 miliardi, inoltre saranno utilizzati per aumentare l’efficienza energetica degli immobili pubblici.
Potrebbe interessarti anche:
- Riforma del condominio, 10 anni dopo. Bardanzellu: imperfetta, ma risolti tanti problemi
- Il superbonus continua la sua corsa. Dominano i condomini: 13,3 miliardi di euro in sei mesi
- Mutui a tasso variabile, più rate per contenere gli aumenti. Ma non sempre conviene
- «La Riforma del Condominio 10 anni dopo», appuntamento alla Luiss di Roma
- L’amministratore di condiminio: figura fondamentale ma spesso sottovalutata