Sempre più famiglie chiedono lo stop delle rate per la prima casa
Le famiglie italiane ancora sotto pressione a causa della pandemia e della guerra in Ucraina, continuano a fare i conti con la strategia suicida della Banca centrale europea che continua a innalzare il costo del denaro nel nome della lotta all’inflazione. In difficoltà soprattutto i nuclei con redditi non elevati che ogni mese devono pagare la rata del mutuo, magari a tasso variabile, per la prima casa. Un segnale di queste difficoltà è arrivato da Consap che ha comunicato che a marzo sono ripartite le richieste di sospensione delle rate. Lo riporta un articolo di Cristina Bartelli su «Italia Oggi».
I dati elaborati da Consap sulla base delle richieste arrivate per l’accesso al fondo di sospensione il mese di marzo 2023 ha segnalato rispetto al mese precedente un rialzo delle domande. Il mese scorso, infatti, sono arrivate ben 556 richieste, il numero più alto dall’inizio dell’anno. Da giugno 2022 si era registrata una significativa flessione dovuta al ripristino del criterio di ammortamento biennale al posto di quello annuale ma da settembre dello stesso anno si è registrato un aumento sensibile del ricorso allo strumento con un numero di domande quasi raddoppiate nel mese di marzo 2023. La misura della sospensione della casa per 18 mesi è stata rinnovata dalla legge di bilancio 2023 fino al 31 dicembre 2023.
Schifone: «Piccoli proprietari immobiliari a rischio default»
«Sebbene sia stato una scelta intelligente, quella di rinnovare la sospensione dei mutui, è urgente che il governo faccia ancora un passo in più» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli che aggiunge: «Bisogna studiare un intervento che aiuti le famiglie a superare lo scoglio dei mutui sulla prima casa. Non tutti, infatti, hanno subito un calo del reddito, requisito fondamentale per chiedere la sospensione. Di contro il rialzo dei tassi ha mandato fuori controllo i mutui a tasso variabile, e non solo, mettendo a rischio i conti di migliaia di piccoli proprietari immobiliari che hanno acquistato la prima abitazione per la propria famiglia».
La speranza, ora, è che la Bce e la sua presidente Christine Lagarde scelgano di porre fine alla stagione dei rialzi dei tassi per trovare una nuova strada che raffreddi la corsa dell’inflazione. «Altri aumenti non sono tollerabili. Se è vero che le famiglie risentono del rialzo dell’inflazione, è anche vero che a subire le conseguenze dei mutui ormai arrivati alle stelle sono i nuclei a più basso reddito. Il governo Meloni faccia pressione sull’Unione europea affinché si cambi strategia» conclude Schifone.
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