In Portogallo varato un provvedimento che obbliga le banche a rinegoziare i mutui sulla casa. Perché non replicarlo in Italia?
La raffica di rialzi del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea rischia di creare grossi danni all’economia italiana e nel mercato immobiliare. Una raffica che oltretutto – come confermato dalla presidente dell’Eurotower Christine Lagarde – non è destinata a fermarsi finché l’inflazione (che oggi viaggia a 2 cifre) non tornerà al fatidico limite del 2%.
Una decisione però che pesa decisamente sui tassi dei mutui che, secondo i dati forniti dal Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) dovrebbero arrivare a sfiorare quota 5%. Aumenti pesanti che andrebbero a colpire, ancora una volta, i più deboli. Tutto ciò, secondo il sindacato potrebbe generare «un clima di sfiducia, con forti implicazioni sociali e finanziarie per famiglie e imprese».
Una situazione che di fatto bloccherebbe l’erogazione di nuovi prestiti, in contemporanea all’aumento dello spread che incombe sui prestiti già concessi a tasso variabile. Una situazione incandescente che non può che deflagrare. Giovani e meno giovani vedrebbero così allontanarsi il sogno di acquistare una casa mentre chi già ha fatto il grande passo si troverà in grosse difficoltà e, spesso e volentieri, nelle condizioni di non poter mantenere l’impegno economico sottoscritto in anni di relativa quiete.
Per Federproprietà Napoli è giusto e legittimo combattere l’inflazione ma di fianco a questo tipo di interventi bisognerebbe studiare una serie di azione tese a supportare giovani e non ad acquistare un bene fondamentale come la casa. «L’unione europea non può agire cecamente solo in un verso non rilevando quanto accade nell’altro. Serve il sostegno delle Istituzioni a chi si trova impossibilitato a sottoscrivere o a sostenere l’impegno economico sempre più gravoso».
Alleggerire il peso dei tassi d’interesse
Tantissimi hanno sottoscritto mutui a tasso variabile, in passato, ingolositi da percentuali convenienti ma che ora a causa della crisi rischiano di veder andare in fumo il loro investimento. «Ottima l’iniziativa del governo portoghese che ha varato un provvedimento che obbliga le banche a rinegoziare i mutui sulla casa con clienti e famiglie in difficoltà» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. La misura cerca «di alleggerire il peso che l’aumento dei tassi d’interesse sta avendo sull’indebitamento dei cittadini e, per questo motivo, obbliga gli istituti di credito a rinegoziare i mutui sulla base del calcolo dello stress test».
Quando la rata mensile sale di cinque punti percentuali e supera il 36% del reddito disponibile all’interno del nucleo familiare, le banche devono obbligatoriamente rivedere assieme ai propri clienti le condizioni di mutuo. Il provvedimento riguarda solo i prestiti fino a 300 mila euro e dovrebbe rimanere in vigore fino alla fine del 2023. In pratica una misura che allo Stato non porta costi ma che spingerebbe le banche a non esagerare e a venire incontro alle difficoltà dei cittadini.