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Bonus edilizi, il Fisco pubblica la guida per rimediare agli errori e le novità dei decreti Aiuti

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Una circolare che delinea anche i casi di responsabilità in solido

Bonus edilizi. Più tempo per l’invio per la comunicazione per l’esercizio dell’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito a chi ha mancato la data del 29 aprile 2022 e come si può rimediare in caso di errori nella comunicazione inviata.

L’Agenzia delle Entrate, ha emanato un nuovo chiarimento (circolare 33/E) che contiene inoltre le novità dei decreti Aiuti e Aiuti bis, che hanno provato a sbloccare il meccanismo della cessione dei crediti da bonus che aveva paralizzato il mondo dell’edilizia e messo in difficoltà le banche. L’Agenzia fornisce alcune specifiche sugli obblighi in capo agli acquirenti dei crediti d’imposta, stabilendo degli «indici di diligenza» che espongono a maggiori controlli chi non li rispetta, e le delucidazioni sulle responsabilità in solido di fornitore o cessionario dei crediti da Superbonus.

I chiarimenti sulla responsabilità solidale di fornitore e cessionario

Il documento fornisce chiarimenti sulla disciplina della responsabilità solidale del fornitore che ha applicato lo sconto in fattura e del cessionario del credito, qualora sia accertata la mancata sussistenza, anche parziale, dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta. Sempre alla luce delle modifiche normative introdotte dal decreto Aiuti-bis (Dl n.115/2022), la circolare fornisce inoltre una più specifica chiave di lettura degli indici di diligenza in capo agli acquirenti dei crediti d’imposta, che hanno un carattere esemplificativo e sono finalizzati a rendere omogenea e trasparente l’azione dell’Agenzia sul territorio nazionale.

Cessione dei crediti ai «correntisti»

La circolare commenta inoltre le novità introdotte in sede di conversione del decreto Aiuti, in merito alla possibilità per le banche o le società appartenenti ad un gruppo bancario di cedere i crediti ai «correntisti» (diversi dai consumatori o utenti), fermo restando il divieto per il correntista cessionario del credito di operare ulteriori cessioni.

Come rimediare in caso di ritardi nella comunicazione

Finestra temporale più ampia per coloro che non hanno inviato nei tempi la comunicazione per l’esercizio dell’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito, ossia entro il 29 aprile 2022 per le spese sostenute nel 2021 e per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020. È infatti possibile avvalersi, a determinate condizioni, della «remissione in bonis», istituto che consente di inviare la comunicazione fino al 30 novembre 2022 (termine di presentazione della dichiarazione dei redditi), versando un importo pari alla misura minima della sanzione stabilita.

Come rimediare in caso di errori nella comunicazione

La circolare contiene indicazioni utili nel caso siano stati commessi errori nella comunicazione di opzione inviata. In particolare, se l’errore nella comunicazione è formale, ad esempio sono stati riportati in modo sbagliato i dati catastali o lo stato di avanzamento lavori, è sufficiente inviare una segnalazione tramite pec. Se invece l’errore è sostanziale, cioè se incide su elementi essenziali del credito ceduto, è possibile trasmettere una comunicazione sostitutiva entro il quinto giorno del mese successivo a quello di invio. Decorso tale termine, se il cessionario ha accettato il credito, le parti potranno richiedere l’annullamento dell’accettazione dei crediti derivanti da comunicazioni di prime cessioni o sconti non corrette, inviando un apposito modello – allegato alla circolare – a una casella pec dedicata.

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