I nuovi obblighi anti frode inseriti dal governo riducono la convenienza dei bonus edilizi minori
Gli ultimi obblighi introdotti da dl 157/2021 rischiano di essere una mannaia sui cosiddetti bonus edilizi minori, quelli, per intenderci, con una percentuale di detrazione tra il 50 o il 65 per cento. Un deterrente per chi, sfruttando le agevolazione, avrebbe voluto apportare miglioramenti in casa che all’atto pratico si sarebbero tradotti anche in risparmio energetico e rispetto per l’ambiente. Senza contare l’effetto sull’economia reale.
Ma andiamo con ordine. Secondo il decreto legge, emanato per evitare truffe, per usufruire dei bonus (dal Superbonus al bonus caldaia, per esempio) ci servirà l’apposizione del visto di conformità e l’asseverazione tecnica sulla congruità della spesa sostenuta, due atti che dovranno essere forniti da professionisti che naturalmente avranno un costo.
Costi che metteranno la parola fine alla convenienza delle opzioni per la cessione o lo sconto in fattura
Come spiega anche Andrea Bongi per ItaliaOggi, facendo l’esempio del bonus caldaia, prima del decreto gli stessi produttori di tali impianti proponevano l’operazione con lo sconto in fattura che consentiva ai clienti di risparmiare, da subito, quasi la metà del prezzo di acquisto e installazione. Ipotizzando un costo medio di circa 3.000 euro all’utente finale la sostituzione della caldaia finiva per costare, realmente, circa 1.500 euro.
Oggi, dopo il decreto anti frode, per la stessa identica operazione il risparmio reale scenderà notevolmente poiché l’utente dovrà sostenere i costi di entrambe le prestazioni professionali. «La convenienza di tali sostituzioni – spiega ancora il servizio – e il vantaggio di poter installare impianti a maggior efficienza energetica, si assottiglierà di molto rendendo sempre meno appetibile l’operazione stessa». Legittimo combattere le frodi ma non si poteva trovare un sistema che non penalizzasse sempre l’utente e l’economia?
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