Un trend che riguarda le maggiori città italiane, ma che esaminato in ambito napoletano e campano in generale, è ancora più spinto
Maggior fiducia grazie alle riapeture, al calare dei numeri del contagio covid, alla disponibilità di diverse banche a favorire l’apertura di nuovi mutui e agli interventi del governo per favorire l’aquisto di case da parte di under 36. Queste le cause che da inizio anno stanno continuando a spingere il settore immobiliare.
L’interesse per l’acquisto della propria abitazione o di una casa come investimento per i propri figli bambini o adolescenti è sempre più pressante e si riflette in una maggiore dinamicità del mercato residenziale, evidenziando nel primo semestre 2021 una domanda di acquisto in crescita, mentre ancor meglio per la seconda parte del 2021, gli operatori hanno avuto modo di prevedere un moderato aumento del numero delle compravendite e delle locazioni di abitazioni.
Un trend che riguarda le maggiori città italiane, ma che esaminato in ambito napoletano e campano in generale, è ancora più spinto e riflette l’ottimismo condiviso dagli addetti ai lavori.
Il vicepresidente di Federproprietà Napoli:
«Le compagini produttive hanno dato maggior fiducia»
«In Campania e a Napoli c’è un clima di grande fiducia, c’è stato sia il boom per quanto riguarda il superbonus 110% e in contemporanea si prevede l’aumento delle vendite, proprio perché c’è una maggior domanda. Dovrebbe tornare l’interesse per l’acquisto e prevediamo anche l’aumento dei prezzi» spiega Vincenzo Mazzella, vicepresidente Federproprietà Napoli e titolare di ‘Igi – Istituto Generale Immobiliare’.
«Certamente – continua – c’è fiducia in questo nuovo governo soprattutto perché c’è Draghi con la sua esperienza. Le compagini produttive hanno dato maggior fiducia e il Pil, che inizialmente doveva essere al 5%, adesso sembra essere addirittura al 6%. È inevitabile che nel momento in cui c’è la fiducia e la ripresa, c’è la volontà di impiegare i propri risparmi nel mattone».
«Per un anno e mezzo siamo stati chiusi, ora siamo più aperti e la gente è incoraggiata. Le banche naturalmente non fanno altro che invogliare i risparmiatori. Proprio per la nostra cultura, il primo investimento per la classe media in Italia, e non solo, è quello di comprare una casa. Da qui la maggiore domanda e l’inevitabile incremento dei prezzi» conclude Mazzella.
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